Tratto dal volume "Vallefoglia Identità, memoria, prospettive"
L'ente Comune di Vallefoglia fu istituito per fusione dei Comuni di Colbordolo e Sant'Angelo con la legge regionale n. 47 del 13 dicembre 2013, seguita a un referendum tenuto nei comuni di Colbordolo e Sant’Angelo in Lizzola in cui il 76,3% dei votanti si è espresso favorevolmente alla fusione.
Il territorio di Vallefoglia è ricco di storia: a Sant’Angelo in Lizzola nacquero l’architetto e ingegnere Giovanni Branca e Terenzio Mamiani, letterato e statista che svolse un ruolo di primo piano nel Risorgimento italiano mentre Colbordolo è la patria di Giovanni Santi, padre di Raffaello e valente pittore egli stesso.
Ancora a Sant’Angelo sono legati i nomi di Giulio Perticari e sua moglie Costanza Monti che con il loro cenacolo di intellettuali tra i quali Leopardi e Rossini portarono nei numerosi borghi e castelli di Vallefoglia preziosi tesori d’arte, e non mancano edifici di singolare valore e bellezza, dalle piccole chiese di campagna alle pievi.
Il castello di Colbordolo è documentato sin dal 1213, anno nel quale è citato nella bolla di papa Innocenzo III riguardo ad alcune proprietà dell’Abbadia di San Tommaso in Foglia situate nell’area oggi corrispondente alla “Piana di Talacchio".
Colbordolo, il cui nome significherebbe secondo l’interpretazione più accreditata “piccolo borgo sul colle”, fu come tanti altri castelli della zona a lungo conteso tra i Montefeltro e i Malatesta, fino all’assedio e al saccheggio di Sigismondo Malatesta, che nel 1446 lo attaccò da Montefabbri e lo incendiò, sottraendolo al dominio dei Montefeltro. Colbordolo seguì le vicende degli altri borghi e castelli del nostro territorio, fino all’annessione al Regno d’Italia, nel 1861.
Il toponimo Sant’Angelo in Lizzola proviene dall’unione dei due antichi castelli di Lizzola (dal nome della famiglia che lo fondò) e Monte Sant’Angelo.
Il toponimo Liciole o Liciola - in seguito Lizzola - è rilevato per la prima volta nell’elenco dei possedimenti confiscati al conte di Pesaro Alberico.
Alcuni storici ritengono che la costruzione del castello sia avvenuta proprio tra il 1047 e il 1060, grazie al permesso concesso dall’abate di San Tommaso forse ai membri della stessa famiglia di Alberico che, secondo alcuni studiosi, assunse in seguito il cognome gentilizio de Lizzola.
Nel territorio di Vallefoglia si producono formaggi, frutta e ortaggi, vino ed olio di alta qualità.
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